PALERMO – Azzerare le diseguaglianze di accesso ai servizi sanitari, causate dalla pandemia in corso. È l’appello lanciato alle autorità sanitarie dalla Simdo, Società italiana metabolismo diabete obesità, alla luce del primo report condotto dalla stessa società, sugli effetti che la pandemia da Covid 19 ha avuto sul Sistema sanitario nazionale. L’obiettivo del report – si legge in una nota della società – è di “contribuire ad evidenziare l’allarmante disparità che emerge sull’accesso ai servizi sanitari nazionali tra pazienti Covid e non Covid. Il sistema sanitario nazionale continua infatti a faticare nel reggere l’urto della pandemia, con ricadute sulla prevenzione, l’assistenza ospedaliera e quella territoriale, e una disparità crescente tra Nord e Sud”.
Nel corso del 2020 i destinatari dei servizi sanitari sono stati prevalentemente pazienti Covid, – ribadiscono dalla Simdo – “sospendendo o posticipando servizi e prestazioni fondamentali anche alla prevenzione e alla gestione di patologie non Covid, delineando un terribile nuovo profilo di diseguaglianza di accesso alle cure tra pazienti”. Questo – sottolineano dalla Simdo – ha portato a un “allentamento della sorveglianza verso altre importanti patologie, causa l’abnorme impegno richiesto a tutto il personale sanitario e alle strutture preposte per far fronte ai contagi”.
“La principale e più frequente causa dei decessi – riporta ancora la nota della Simdo – è stata senza dubbio la concomitanza dell’infezione da Coronavirus con altre patologie esistenti, tra queste: tumori, diabete, obesità, demenze, malattie del sistema nervoso, cardiopatie, malattie alle basse vie respiratorie e insufficienza renale. Lo conferma il fatto che la riduzione delle attività ospedaliere nel periodo gennaio-giugno 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019, è stata pari a circa il 40 per cento, ovvero circa 309mila ricoveri in meno a livello nazionale”.
A questo, va sommata la riduzione del numero di ricette per prestazioni di specialistica erogate, diminuite da marzo a maggio 2020 – denuncia la Simdo – “del 58 per cento rispetto al 2019, ovvero circa 34 milioni di ricette in meno rispetto all’anno precedente, con picchi anche del 70 per cento in meno”. Per questo motivo, un ruolo strategico per il controllo della presenza di patologie concomitanti avrebbe potuto averlo – suggeriscono dalla Simdo – “il Fascicolo sanitario elettronico, innovazione tecnologica però ad oggi poco diffusa e totalmente assente in alcune Regioni”.
L’obiettivo fondamentale per il 2021, oltre al Piano nazionale vaccini anti-Covid – auspicano dalla Simdo – sarà di far rientrare gradualmente nel circuito della presa in carico del Servizio sanitario nazionale i pazienti non Covid, “al momento emarginati dal programma di cure nazionale”. Per riuscire nell’intento, la Simdo propone un Piano nazionale che disciplini e sviluppi quanto necessario, “nella consapevolezza che un secondo anno di emarginazione per questi pazienti è assolutamente impensabile”
Fonte: https://livesicilia.it/2021/01/31/azzerare-le-disparita-di-accesso-alle-cure/