(ANSA) – PALERMO, 30 GEN – Azzerare le diseguaglianze di accesso ai servizi sanitari, causate dalla pandemia in corso. È l’appello lanciato alle autorità sanitarie dalla Simdo, Società italiana metabolismo diabete obesità, alla luce del primo report della società sugli effetti che il Covid ha avuto sul sistema sanitario.
“L’obiettivo – si legge in una nota – è di contribuire ad evidenziare l’allarmante disparità che emerge sull’accesso ai servizi sanitari tra pazienti Covid e non Covid. Il sistema sanitario continua a faticare nel reggere l’urto della pandemia, con ricadute sulla prevenzione, l’assistenza ospedaliera e quella territoriale e una disparità crescente tra Nord e Sud”.
Nel 2020 i destinatari dei servizi sanitari sono stati di più i pazienti Covid, ribadisce la Simdo, “sospendendo o posticipando servizi e prestazioni fondamentali anche alla prevenzione e alla gestione di patologie non Covid, delineando una diseguaglianza di accesso alle cure”. Questo, secondo Simdo, ha portato a un “allentamento della sorveglianza verso altre importanti patologie, causa l’abnorme impegno richiesto a personale sanitario e strutture per far fronte ai contagi”.
“La principale e più frequente causa dei decessi – riporta ancora la nota – è stata senza dubbio la concomitanza dell’infezione da Coronavirus con altre patologie esistenti, tra queste: tumori, diabete, obesità, demenze, malattie del sistema nervoso, cardiopatie, malattie alle basse vie respiratorie e insufficienza renale. Lo conferma il fatto che la riduzione delle attività ospedaliere nel periodo gennaio-giugno 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019, è stata pari a circa il 40%, ovvero circa 309 mila ricoveri in meno a livello nazionale”. A questo, va sommata la riduzione del numero di ricette per prestazioni di specialistica erogate, diminuite da marzo a maggio 2020, denuncia Simdo, “del 58 per cento rispetto al 2019, circa 34 milioni in meno rispetto all’anno precedente, con picchi anche del 70% in meno”. Un ruolo strategico per il controllo della presenza di patologie concomitanti avrebbe potuto averlo, suggerisce la Simdo, il Fascicolo sanitario elettronico, innovazione tecnologica ad oggi poco diffusa e totalmente assente in alcune regioni”. (ANSA).
Fonte: https://www.altoadige.it